Su Netflix, Shonda Rhimes ha prodotto il racconto della sua storiadi truffatrice seriale: ecco chi è Anna Delvey, interpretata sul set dalla star di “Ozark” Julia Garner….
Anna Delvey è finita in carcere a margine di una trama di presunti inganni che, per almeno 3 anni tra il 2013 e il 2016, avrebbe tenuto sotto scacco la Grande Mela più dorata e lussuosa finendo per farle assumere il profilo di truffatrice seriale ai danni di alcuni dei più potenti di New York. Una identità da finta ereditiera, costruita nei minimi dettagli sulle macerie del suo passato da comune mortale e del suo vero nome, Anna Sorokin, entrata di prepotenza nel racconto televisivo con la miniserie Netflix che ricalca la storia vera dell’aspirante socialite che avrebbe rubato soldi a una buona fetta dell’élite d’oltreoceano.
Chi è Anna Delvey?
L’interrogativo è quasi un rompicapo, a giudicare dalla storia multiforme e dai contorni incredibili che incornicia la biografia di Anna Sorokin, alias Anna Delvey. È lei la falsa ereditiera al centro delle vicende che ispirano la miniserie Netflix prodotta da Shonda Rhimes (firma di titoli come Grey’s Anatomy e Bridgerton) e intitolata Inventing Anna.
Nata il 23 gennaio 1991 sotto il segno dell’Acquario, è passata in testa alle cronache come truffatrice seriale. Tedesca di origine russa, tra il 2013 e il 2017, mentre viveva negli Stati Uniti, avrebbe finto di essere l’erede di una ricchissima famiglia, sotto il nome di Anna Delvey appunto.
Un’identità che avrebbe assunto, secondo le accuse formalizzate a suo carico cui sarebbero seguiti arresto e processo, per frodare banche, hotel e ricchi esponenti della New York più scintillante.
Anna Delvey, la vita privata
Anna Delvey è in realtà Anna Sorokin, nata a Domodedovo, sud-est di Mosca, in una famiglia modesta di due figli. Secondo quanto ricostruito sulla sua vita privata, il padre lavorava come camionista e la madre gestiva un piccolo negozio prima di diventare casalinga. I Sorokin si sarebbero trasferiti in Germania nel 2007, quando lei aveva 14 anni.
Anna Delvey è Anna Sorokin: la storia dietro Inventing Anna
La storia vera di Anna Sorokin, alias Anna Delvey, è il fulcro della miniserie Netflix Inventing Anna, in onda dall’11 febbraio 2022. Sorokin si sarebbe diplomata nel 2011 e si sarebbe poi trasferita a Londra per frequentare la Central Saint Martins, ma avrebbe abbandonato poco dopo per tornare in terra tedesca e successivamente spostarsi a Parigi.
Nel cuore della capitale francese avrebbe avviato uno stage per la rivista di moda Purple, dando vita alla sua nuova identità, Anna Delvey, all’insaputa dei suoi genitori (che avrebbero scoperto lo scandalo delle maxi truffe a New York soltanto dai giornali).
Durante la sua parentesi di stagista nel noto magazine francese, fondato da Olivier Zahm, Anna Sorokin avrebbe irrobustito il suo piano per arrivare “ai piani alti” della società servendosi di una fitta rete di contatti importanti maturati all’epoca di Purple. Partita alla volta di New York, avrebbe messo a frutto un inganno colossale fingendosi ricchissima ereditiera di un impero finanziario mai esistito. E tanti le avrebbero creduto finendo per perdere fior di milioni.
Tra il 2013 e il 2016, Anna Delvey avrebbe vissuto una seconda esistenza fatta di lusso sfrenato e soldi a palate, tra cene costosissime e shopping senza compromessi. Non solo: avrebbe persino sfiorato un prestito di 25 milioni di dollari per mettere in piedi un presunto progetto nel cuore di Manhattan (creare una fondazione d’arte a proprio nome con sede nel palazzo della Church Mission House, su Park Avenue), finanziata per metà dai fondi di famiglia e per l’altra metà da una banca.
Anna Delvey sarebbe riuscita a convincere il proprietario del building, il tycoon Aby Rosen, dell’entità prestigiosa del suo intento, ma qualcosa sarebbe andato storto facendo esplodere lo scandalo e portando a galla la trama di menzogne frutto della mente di Anna Sorokin. A muovere i primi sospetti, e il fuoco delle indagini sul suo conto, i dubbi di alcune facoltose amiche trovatesi a dover pagare il conto di viaggi e ristoranti perché le sue carte di credito non funzionavano. Dietro le quinte, un castello sempre più imponente di debiti (che Delvey avrebbe accumulato macinando servizi extra lusso e garantendo bonifici in realtà mai effettuati).
Il processo dopo l’arresto per frode e truffa aggravata sarebbe iniziato nel 2019 e si sarebbe concluso con una condanna. In tribunale avrebbe confessato di aver agito per uscire da una sfiancante condizione di povertà. Scontata una parte della pena, sarebbe stata scarcerata per buona condotta nel febbraio 2021, ma sarebbe stata fermata un mese dopo per il permesso di soggiorno scaduto. Il tutto in attesa di rimpatrio in Germania.